È il Centro Minerario più importante delle Dolomiti nonché un magnifico esempio di archeologia industriale.
Di origini probabilmente romane, quando il commercio del rame e del bronzo valeva quasi quanto l’oro, venne acquisito nel 1411 dalla Repubblica Serenissima di Venezia per gli approvvigionamenti di rame. In quel periodo, furono fatti arrivare dalla Boemia numerosi operai specializzati la cui parlata è tuttora presente in toponimi, termini legati all’industria mineraria, dialetti e cognomi locali. Vantò il massimo splendore tra il ‘600 e il ‘700 sotto la gestione della famiglia Crotta, ma funzionò comunque fino al 1966, quando la terribile Alluvione causò numerose vittime e danni.
Negli ultimi anni è stato fortunatamente restaurato e vi è anche un ostello. È inoltre situato lungo due interessanti sentieri storico-culturali: “La montagna dimenticata” e “La via degli ospizi”, un tempo utilizzati dagli antichi lavoratori e dai pellegrini.