Le cave di Rubbio prendono il nome dalla piccola frazione montana (1.057 m) divisa tra i comuni vicentini di Bassano del Grappa e Lusiana Conco.
In questa località, soggetta in passato ad attività estrattive, gli anfiteatri rocciosi originati dall’escavazione della pietra calcarea a partire dagli anni Ottanta sono stati ripuliti e trasformati in opere d’arte dal bassanese Toni Zarpellon.
La prima e più nota delle quattro cave che si incontrano lungo il sentiero erboso è la “cava dipinta”. Le diverse forme delle rocce emergenti sono state dipinte dall’artista, assumendo le sembianze di tante facce o di animali stilizzati e dai colori variopinti. Con i colori e gli sguardi immobili sul visitatore, l’artista riflette sul rapporto tra uomo e natura con una scritta sulla roccia: “Il rapporto con il silenzio e lo spazio aperto della natura aiuta a scoprire la propria identità”.